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Rocca Pia

Indirizzo Vicolo Barchetto - 00019 Tivoli -RM
Telefono 0774 382733
Info e Orari Sabato e domenica dalle 10 alle 16. User Sono disponibili un massimo di 20 posti per ciascun turno di visita che avrà la durata di 30 minuti. Il turno di visita si prenota in ingresso secondo disponibilità e fino ad esaurimento posti.

 

Costruita in parte riutilizzando i materiali tratti dal vicino anfiteatro di Bleso, la Rocca Pia fu voluta dal papa Pio II Piccolomini (1405-1458) che iniziò i lavori nel 1461. Il luogo a ridosso della cinta urbana medievale, fu scelto per motivi strategici, sia per la difesa militare della città, quale elemento di stanziamento delle truppe pontificie, a controllo di tutte le vie di accesso a Tivoli e dell’intero territorio che volge verso Roma, sia per controllare la città e i contrasti interni tra le famiglie degli Orsini e del Colonna.
Nell’iscrizione marmorea che sovrasta l’ingresso si leggono i versi di Giovanni Antonio Campano, Vescovo di Teramo, umanista della Corte Pontificia e grande amico del Papa Pio II Piccolomini: “Gradita ai buoni, malvista dai cattivi, nemica ai superbi, eccomi, son qui per te a Tivoli poiché così Pio decise”.
Giorgio Vasari, unica fonte, attribuisce il progetto della Rocca al Filarete e ai suoi discepoli, anche se è probabile la collaborazione di altri architetti militari della cerchia di Pio II.
Il complesso è costituito da quattro torri di diverse dimensioni, collegate da alti muraglioni e chiuse a merli guelfi: in vari punti si aprono le bocche da fuoco. L’ingresso alla fortezza, sul lato ovest, era protetto da una profonda fossa difensiva e da un ponte levatoio.
È quasi certo che il completamento dell’opera avvenne con papa Alessandro VI (1492-1503) che edificò le due torri minori.
Quando il Cardinale Ippolito II d’Este ricevette da papa Giulio III (1550-1553) la nomina di Governatore di Tivoli, non esitò a occupare l’area verde intorno alla Rocca, dove si trova l’Anfiteatro romano (allora non visibile poiché ricoperto dal terreno) e a recintarla, utilizzandola come riserva di caccia (il luogo era detto il “Barchetto”). In seguito sopravvisse quasi come una dipendenza della Villa d’Este e nel 1621 il cardinale Alessandro d’Este costruì lo “Stallone Estense”, le Scuderie, dove alloggiavano oltre cento cavalli.
Nel XVIII secolo la Rocca, utilizzata come caserma pontificia e prigione, subì delle modifiche strutturali che cambiarono l’aspetto architettonico soprattutto della corte interna, in cui venne aggiunto un corpo addossato alla parete Nord, il quale comportò modifiche alle torri minori e ridusse notevolmente l’ampiezza del cortile.
Nel XIX alternò la funzione di caserma pontificia con quella di prigione, in grado di ospitare fino a 100 detenuti nelle torri circolari; tale funzione la mantenne fino al 1960, restando così in vita fino ai giorni nostri, a testimonianza di oltre 500 anni di storia.

 

 

 

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